Quando parliamo di valutazione parliamo di qualcosa che resta “tendenzialmente oggettivo”, infatti per quanto ci si sforzi di utilizzare criteri condivisi e sperimentati la soggettività di chi corregge e di chi progetta la prova, costituisce una variabile ineludibile, è meglio esserne consapevoli in modo da poterla controllare.
Sebbene la mappa si presti soprattutto ad un lavoro di costruzione e revisione continua, ci troviamo anche ad avere a che fare con vincoli di valutazione degli allievi e di svolgimento del “programma”. Lavorare con metodo costruttivista implica una dilatazione dei tempi, sicuramente a favore di una migliore e condivisa acquisizione dei concetti, ma può accadere di aver meno tempo per la classica “verifica” o interrogazione. In questo senso la mappa individuale fornisce uno strumento di valutazione congruo al metodo adottato. Tra l’altro può essere anche utilizzata dall’alunno per l’interrogazione orale, come lettura globale dell’argomento a cui riferirsi durante l’esposizione.
Ho adattato da Novak questo strumento di valutazione che ho sperimentato con le mie classi:
La mappa costruita dall’insegnante e valutata con questo criterio indica il valore percentuale di confronto, Ovviamente non deve essere una mappa sulle conoscenze personali, ma deve considerare i concetti di base utilizzati nella spiegazione o estrapolati dai testi.
Sono da considerarsi errori: