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IL PODCASTING

per usare il computer in classe

 

 

 

Il podcasting, nato appena due anni fa, ha vissuto nel corso degli ultimi mesi, una diffusione esponenziale fra gli utenti del web, facendo supporre che presto sostituirà la moda del blog e già si è affacciato alle aule scolastiche. Il dizionario New York American Dictionary ha definito il termine podcast quale parola dell’anno 2005. C’è chi parla di vera rivoluzione nella comunicazione, molti al contrario pensano agli iPod come a una moda passeggera, altri agli effetti perniciosi che possono avere nell’ambito scolastico: studenti che si distraggono durante le lezioni ascoltando musica; nei paesi dove il podcasting è ormai diffuso gli studenti preferiscono disertare le aule per seguire le lezioni a casa con il “magico” apparecchietto.

Il termine è comparso per la prima volta sul blog di Doc Searls in un articolo intitolato “DIY Radio with PODcasting” (http://new.itgarage.com/node/657) con il significato di Personal Option Digital Casting; ma è ormai comune (lo abbiamo riscontrato in molti luoghi) considerare l’origine della parola dalla contrazione come la contrazione di “iPod” (l’apparecchio per ascoltare gli mp3) e “broadcasting” (trasmissione radiofonica). Non si tratta di un nuovo apparecchio: per l’ascolto è sufficiente disporre di un qualsiasi apparecchio in grado di riprodurre file audio, quindi basta un lettore mp3, un palmare, un telefonino, …

Il pioniere di questa novità tecnologica è Adam Curry, video jockey di MTV. Podcasting è un sistema che permette di scaricare in modo automatico contributi audio, chiamati “podcast”, pubblicati da siti news e blog; In pratica si tratta della sottoscrizione a un magazine audio: l’abbonato riceve regolarmente programmi audio trasmessi via Internet e ascoltarli quando vuole senza doversi collegare ad un preciso orario; basta un feed RSS (spiegheremo in seguito di che cosa si tratti) per scaricare a intervalli regolari il feed con i puntatori ai nuovi brani audio pubblicati.

La prima vera rivoluzione fu quando iniziarono le trasmissioni radiofoniche nel 1919, poi arrivò la televisione. Negli anni ’70 sembrò esserci una svolta con le radio libere: bastava un piccolo trasmettitore casalingo per far sentire la propria voce in tutto il mondo! I giovani si improvvisarono cronisti, dj, commentatori politici ecc., ma tutto finì quando le frequenze furono spartite dai grossi network (in Italia la legge Mammì è del 1990). Altra rivoluzione ci fu quando arrivò Internet e le prime comunità virtuali intorno alle BBS (Bulletin Board System), poi giunse il Web che dava la possibilità a chiunque di comunicare il proprio pensiero, ma il suo allargarsi e il suo commercializzarsi fecero sì che il singolo si perdesse nei circuiti della rete.

Il podcasting che opportunità offre in più rispetto agli altri media?

 

Come funziona?

 

Partiamo dalla figura del comune utente, ovvero ipotizziamo di essere interessati alla semplice fruizione di podcast già pronti.

Incominciamo parlando degli RSS (Realy Simple Syndication = diffusione molto semplice). Sarà capitato a tutti di trovare pagine web riportanti un’icona a sfondo arancione o celeste con le iniziali RSS: essa significa che quella pagina dà la possibilità di scaricare degli aggiornamenti; può trattarsi di un sito scolastico che offre le news o l’elenco delle circolari sempre aggiornato, di un quotidiano on line che fornisce le ultime notizie ecc. Basta installare un lettore gratuito (reperibile agli indirizzi http://www.feedreader.com, http://www. rssreader.com), posizionarsi con il mouse sull’icona, cliccare con il tasto destro e copiare il collegamento che va incollato sul lettore. Con questa procedura riusciamo ad ottenere informazioni di tipo testuale. Esiste però la possibilità di ottenere file audio (podcast) e anche video (podcast aumentato): anche in questo caso ci sono diversi lettori disponibili: iTunes, Juice, NetNwesWire.

Un secondo livello di fruizione è rappresentato dalla figura del produttore di podcast. Egli incomincia con il realizzare il materiale audio, video, testuale, iconico utilizzando il software usuale, genera il file RSS con un apposito programma (per esempio, Feeder) e lo colloca in uno spazio web (per esempio il sito della scuola), oppure ancora può utilizzare un sito che consente di creare automaticamente un podcast con registrazione audio inclusa come Podomatic (http://www.podomatic.com).

 

Possibili utilizzazioni didattiche

 

Rifacendoci alla figura del comune fruitore della quale abbiamo parlato sopra è ovvio che la tecnologia che stiamo trattando consente di amplificare le potenzialità di Internet (ovvero la grande ricchezza di contenuti), ma anche i suoi limiti (ovvero la banalità e la mancanza di verifica del materiale offerto, il rischio di perdersi nei meandri della rete).

Ma dal punto di vista didattico è molto più interessante la produzione di un podcast.  Esso può essere creato dall’insegnante per fornire dei contenuti agli studenti o per condividere conoscenze o esperienze in rete; ma è molto più significativo se creato dagli studenti: in tal caso ci si ispira a principi costruttivistici basati sul cooperative learning, sul problem solving, su una didattica basata sulla creatività, sulla condivisione delle competenze e delle abilità, sul tutoraggio fra pari.

“Se andare a lezione significa solo ascoltare qualcuno che parla – scrive Roberto Didoni (1) - tanto vale ascoltarlo passeggiando nel parco, piuttosto che restando comodamente sdraiati sul divano di casa. (…) Gli studenti, forse, andrebbero a lezione più volentieri se quest’ultima, liberata grazie alla tecnologia dalla necessità di trasmettere, si trasformasse in un’opportunità di partecipare.”

Gli ambiti di utilizzazione possono essere molteplici: considerato il ruolo principale dell’oralità nel podcast, esso può essere utilizzato soprattutto nell’ambito linguistico, nella registrazione di lezioni, di conferenze, di dibattiti, nella riduzione di opere narrative, ma anche con l’ausilio di brevi filmati o di sequenze di immagini; nella descrizione di esperimenti e di procedure, nelle visite guidate o nella descrizione di opere d’arte.

Riportiamo un repertorio di possibili utilizzazioni citando Alberto Pian(2):

Un podcast, avendo quali elementi a favore rispetto al tradizionale sito web quelli del facile aggiornamento, della successione nel tempo e della continuità non può essere inteso come un semplice raccoglitore di contenuti. Deve poi essere interagibile con altri strumenti tecnologici come pagine web, blog, e-mail, forum; in questo senso può diventare il punto di contatto fra le varie tecnologie digitali e con quelle tradizionali. Deve prevedere contenuti mirati a un gruppo preciso di studenti (frequentanti una classe, un anno di corso, una particolare disciplina).

È da sottolineare infine il fatto che il podcast può essere utile a studenti costretti per vari motivi ad assentarsi dalla scuola e a disabili (per esempio un non vedente può trarre vantaggio dall’ascolto).

 

Bibliografia

 

Pian A., Podcast a scuola Un libro a schede per fare Podcasting in classe, Torino, 2005 (scaricabile dal sito www.edidateca.it). Testo fondamentale.

Venturi A., Come si fa un podcast, Milano, 2006, Tecniche Nuove.

s. a., Blog Podcast la guida completa, Milano, 2006, Future media Italy.

Boiano S., Gaia G., Il tuo pdocast, Milano, 2006, FAG.

 

Sitografia

 

Riportiamo solo, considerata la quantità degli indirizzi, i siti delle principali radio e di considerazione generale.

http://www.audiocast.it/podlist – PODCAST.IT. Elenco dei podcast italiani.

http://podcastingdirectory.it. Directory italiana delle fonti podcast.

http://www.edidateca.it E-DIDATECA. È un progetto della Direzione Generale Servizi Informativi del MIUR, la cui realizzazione tecnica è affidata dall’ITI Pascal di Roma.

http://it.qoob.tv - QOOB PODCAST. Spazio per pubblicare podcast.

http://www.rtsit.ch/podcast – RSI PODCAST. Che cos’è, come funziona, podcast della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana.

http://www.radio.rai.it/radio2/podcast/podcast.cfm. Che cos’è, podcast di Radio 2.

http://radio.rai.it/radio3/podcast/podcast.cfm. Che cos’è, podcast di Radio 3.

http://radiovaticana.org/it1/rss_feeds.asp. Podcast della Radio Vaticana.

 


(1) Didoni R., L’iPod in cattedra: la tecnologia può cambiare la scuola?,  in “Ricerche Educative”, nuova serie, n° 5 – maggio 2006, pag. 11.

(2) Pian A., Podcast a scuola Un libro a schede per fare Podcasting in classe, Torino, 2005, 3a ed., pag. 42. Il volume è reperibile in formato digitale e per scopi non commerciali nel sito dell’autore: http://www.didanext.com.