Nel numero 3 (novembre) 2001 di Nuova Secondaria riferivamo in un articolo alle pagg. 80 – 82 dell’esperienza progettuale sull’orientamento post-secondario che va sotto il nome di “Flavio Gioia” così come è stato realizzato in provincia Bergamo e in particolare nel Liceo classico di Treviglio. In quell’occasione riferivamo che nell’anno scolastico 1999 / 2000 un gruppo di insegnanti della città di Bergamo su incarico del Centro Servizi Amministrativi, aveva elaborato un progetto di orientamento post-secondario all’interno del progetto ministeriale “Flavio Gioia”. Gli esiti del lavoro sono stati raccolti nel volume Cercarsi e cercare (a cura di A. Varani, Bergamo, 2001, Ufficio scolastico provinciale); il testo è scaricabile dal sito http://bergamomultimedia.org. Riferivamo altresì che nell’anno scolastico 2000 / 2001 il Liceo classico “Weil” di Treviglio e il Liceo scientifico “Galilei” di Caravaggio erano stati coinvolti per sperimentare quanto progettato in sede provinciale. L’articolo proseguiva presentando la realizzazione dei primi tre moduli - raccolti nel citato volume. – attuata in una penultima classe del Liceo classico. L’intero percorso è consultabile nel sito internet http://members.xoom.it/cmmarchi; ripresentiamo nel prospetto 1 l’intero schema del percorso modulare.
Nell’anno scolastico 2001 / 2002 la classe, giunta all’ultimo anno di corso, ha proseguito nel suo lavoro mente altre due quarte (di liceo classico e di liceo linguistico) hanno iniziato una nuova esperienza. Agli studenti dell’ultimo anno gli insegnati referenti hanno proposto due tipi di lavoro:
1) prosecuzione dell’orientamento informativo costituito da visite ad aziende del territorio ed a un insediamento industriale, da un incontro con un magistrato, al fine di focalizzare le professioni forensi (in orario extracurriculare), e relativa partecipazione a dibattimenti di diritto penale nel tribunale del capoluogo, da incontri con esperti dell’Unione Industriale e con rappresentanti di università, da un corso sulle modalità di stesura di un curriculum vitae, di conoscenza del mercato del lavoro e delle tecniche di ricerca del lavoro, di preparazione al colloquio di selezione; da un corso sullo svolgimento dei tests di ammissione alle facoltà scientifiche; da stages presso studi professionali;
2) progetto pluridisciplinare finalizzato a un prodotto.
L’elemento innovativo del percorso “Gioia” è rappresentato dal progetto pluridisciplinare in quanto l’idea di fondo è quella che l’orientamento non sia un’attività integrativa a lato dell’attività scolastica vera e propria, ma che possieda una specifica valenza formativa, in questo senso tutte le discipline d’insegnamento possono offrire il loro contributo. In concreto le attività per favorire il percorso di orientamento devono intrecciarsi alle attività curriculare perché, come ribadito dalla direttiva n° 487 del 7/8/1997, l’orientamento costituisce una componente strutturale del processo formativo della scuola. Afferma infatti il prof. Luigi Roffia nella prefazione al citato volume: “Le discipline di studio diventano allora l’occasione per concretizzare la valenza formativa dell’orientamento. La missione della scuola tradizionale era quella di fornire nozioni (…) Non basta trasmettere il sapere; occorre insegnare a rendere operative le conoscenze e occorre insegnare a costruire la propria personalità; conoscenza, intelligenza, risorse umane di qualità sono fattori fondamentali per vincere la sfida della competizione”. È stata allora preoccupazione dei due docenti referenti coinvolgere l’intero consiglio di classe per individuare una serie di nuclei pluridisciplinari possibilmente rientranti nei programmi curriculari dell’ultimo anno per non sovraccaricare eccessivamente il lavoro di insegnanti e studenti. Il materiale prodotto da ciascuno studente è stato presentato nella prima parte del colloquio dell’esame di stato. Partendo dal tema “La scuola che orienta” sono stati sviluppati tre filoni: a) l’università, b) le professioni, c) il lavoro (cfr. prospetto 2):
a) l’università: la riforma universitaria – incontro con le università; offerta del sistema universitario – open day presso le varie università, giornate di frequenza all’università di Pavia; facoltà a numero chiuso – corso in preparazione allo svolgimento dei test di ammissione; test attitudinali – a cura dell’università di Bergamo.
b) Le professioni: le professioni nell’antichità; le professioni di oggi – abilità e requisiti (incontro-lezione con l’Unione industriali, incontro con professionisti affermati e con giovani laureati, stages presso studi professionali); la società di massa; la comunicazione.
c) Il lavoro: l’industrializzazione e il progresso, la macchina; la visione della natura; l’evoluzione della città, la scienza, lo scienziato, le scoperte, la tecnologia; la figura femminile / donna e lavoro.
Il questa parte del percorso si collega direttamente ai nuclei pluridisciplinari in funzione dell’esame di stato (cfr. prospetto 3).
Al termine del biennio di lavoro sul progetto è stato somministrato un questionario di gradimento che ha fornito informazioni interessanti, pur nella consapevolezza della ristrettezza del campione (una sola classe di 25 studenti); nei prossimi anni sarà possibile allargare la platea e quindi ricavare dati più attendibili. In merito alle fasi del percorso progettuale hanno riscosso maggior interesse (in ordine decrescente dalla più votata alla meno): costruzione del proprio curriculum, individuazione dei punti di forza e di debolezza, test sugli interessi culturali e professionali, individuazione del proprio stile cognitivo, cenni sul processo decisionale, riconoscimento dei cambiamenti personali nel modo di studiare. Alle successive domande hanno risposto nel seguente modo:
Dalle risposte non sembra che gli studenti abbiano ritenuto il percorso d’orientamento molto incisivo nelle scelte ‘vocazionali’ quanto piuttosto uno strumento utile per conoscere il proprio sé, i propri punti di forza, il proprio stile cognitivo. Però, confrontando gli interessi culturali e professionali espressi all’inizio del progetto con quelli finali si evincono notevoli spostamenti. Di là dalle scelte specifiche, in sintonia con l’indirizzo di studi, è interessante cogliere gli scollamenti nel corso di poco più di un anno. Per esempio sono scesi gli interessi per le aree umanistica (dal 28% al 19%), economica (dall’8% al 5%), agraria, d’ingegneria e linguistico-letteraria (dal 2% allo 0%); mentre risultano cresciuti gli interessi per le aree giuridico-politica e sanitaria (entrambe dal 9% al 19%) e socio-psico-pedagogica (dal 32% al 33%).
Il Centro Servizi Amministrativi ha costituito nello scorso anno scolastico un gruppo di lavoro - sotto la direzione del prof. Luigi Roffia e il tutoraggio del prof. Andrea Varani dell’Organizzazione per la Preparazione Professionale degli Insegnanti di Milano (OPPI) – con il compito di creare un nuovo progetto ‘in verticale’ fra i vari ordini di scuola armonizzando i diversi progetti sperimentali (OR.ME, Progetto orientamento scuola media, “Flavio Gioia”) e di renderli funzionali all’imminente riforma dell’impianto scolastico complessivo. Si tratterà di progettare un percorso continuativo materne / superiori con calibrature e focalizzazioni diverse nei vari momenti, ma organico e armonico nel suo interno, con una particolare attenzione ai due momenti fondamentali di scelta: il terzo anno delle medie e il quarto / quinto delle superiori. Un’ulteriore tappa delle iniziative sull’orientamento messe in cantiere dal C. S. A. di Bergamo è l’accordo di rete di scuole statali e paritarie per la costituzione della rete CER.LA.S che vede coinvolte tredici istituti superiori della provincia, accordo finalizzato a creare un gruppo di docenti esperti sulle problematiche dell’orientamento scolastico e sulle dinamiche del mercato del lavoro, a progettare moduli orientativi da proporre agli studenti, a integrare scuola e mondo del lavoro.