SVILUPPO DI UN ARGOMENTO DI CARATTERE STORICO

   

 

Caratteri generali

 Una delle tipologie testuali prevista nella prima prova dell'Esame di Stato è quella del tema storico, un elaborato, se si vuole, tradizionale, e, proprio per questo, basato su esperienze consolidate, che non influenzano tuttavia la sua attualità.

Scrivere di storia equivale ad analizzare con co­scienza critica fatti, eventi, situazioni1 comporta-menti che hanno contribuito, in senso positivo o negativo, a creare la società odierna: vuoI dire, dunque, anche interrogarsi sul nostro passato, so-prattutto su quello più recente, per trarne messaggi e insegnamenti, per spiegare, in primo luogo a noi stessi, le motivazioni che si pongono alle origini dei rivolgimenti politici, economici e sociali da cui dipendono gli odierni rapporti internazionali.

Sviluppare un argomento storico non comporta un'elencazione arida e asettica di fatti disposti in forma cronologica; le abilità richieste per questo ti­po di elaborato sono sostanzialmente tre: narrare, esporre, argomentare, spesso strettamente cor­relate e interdipendenti.

 

Narrazione cronologica e narrazione logica

 La narrazione comporta la dimensione tempo, vale a dire che narrare significa disporre fatti ed eventi in un quadro temporale: sta allo scrivente scegliere un tipo di narrazione cronologica nella quale gli avvenimenti si susseguono in una se­quenza strettamente connessa al loro evolversi nel tempo, oppure privilegiare una narrazione logica, più complessa, ma anche più articolata e in­teressante, grazie alla quale lo svolgersi degli eventi si inserisce in un complesso rapporto di causa-effetto. L'ordine logico non esclude quello cronologico, ma lo rende, in un certo senso, più flessibile, piegandolo alle esigenze di un discorso storico più complesso. Così, ad esempio, una trat­tazione storica sulla Resistenza in Europa può se­guire un ordine cronologico che prenda le mosse dalle prime forme di opposizione al nazifascismo, procedendo attraverso strutture più organizzate, per giungere alla lotta armata partigiana; oppure può elaborare un discorso più articolato, nel quale alle cause che sono state alla base di questo im­portante fenomeno, segua un'analisi accurata del­le diverse forme che esso ha assunto nei Paesi eu­ropei, e dell'evoluzione da lotta intellettuale a lotta armata, con particolare attenzione alla situazione italiana.

 

Esposizione e argomentazione

 Un'altra componente rilevante del compito di argomento storico è l'esposizione. Esporre significa, in sostanza, informare fornendo dati tacendo riferi­mento a documenti e così via. In un testo storico l'esposizione è funzionale alla trattazione, in qual­che modo preziosa alla trattazione stessa, ma non può limitarsi ad esserne l'elemento costitutivo fondamentale. Ad esempio, in un compito sulla po­sizione dell'Italia alla vigilia della Prima guerra mon­diale, la semplice elencazione dei settori interventi­sti e neutralisti non esaurisce l'argomento, pur for­nendo preziose informazioni per il suo sviluppo. Infine, in un testo storico è certamente possibile che siano richiesti interventi di carattere argomentativo. I settori argomentativi possono essere di due tipi: in molti casi è opportuno semplicemen­te analizzare posizioni contrapposte, vagliandone le motivazioni e ponendole a confronto. E il caso, ad esempio, di una trattazione sulle differenti scel­te operate da Paesi belligeranti in occasione del­l'entrata in guerra. È il caso anche di giudizi storici diversi sul medesimo fenomeno, che lo scrivente si limita a riferire.

Non di rado, tuttavia, è richiesto l'intervento critico di chi scrive. In questa circostanza, alla lucida con­sapevolezza della propria posizione va unita un'e­sposizione nitida e logica del proprio pensiero con la presentazione di commenti validi (vere e proprie tesi) solidamente argomentati.

Considerata, tuttavia, la difficoltà non indifferente di elaborare giudizi storici originali da vani studenti, è buona norma che questi ultimi sia­no a conoscenza di più opinioni, anche diverse e contrapposte, per scegliere fra esse quelle che ri­tengono più idonee alla loro posizione, condividen­done i contenuti e motivando la loro scelta.

  

Tipologie

 lì settore del tema storico prevede trattazioni spe­cifiche che possono essere ricondotte a tre tipo­logie fondamentali: presentazione e giudizio su di un personaggio, su di un'epoca o su di una vicenda.

 

Il personaggio storico

 La valutazione dell'opera di un personaggio di par­ticolare rilevanza storica non è certo facile, soprattut­to perché comporta una buona capacità critica e sottintende una conoscenza accurata e precisa di circostanze, fatti e giudizi (anche contrapposti), che nell'insieme concorrono a delinearne la perso­nalità e il peso nelle vicende che lo hanno visto pro­tagonista. Mentre è abbastanza agevole valutare l'o­pera di un personaggio della storia lontana, intorno al quale il tempo e la riflessione hanno potuto opera­re in modo ampio ed accurato, è meno facile giudica-re l'azione di chi è stato protagonista di eventi storici più vicini a noi o addirittura contemporanei. In quest'ultimo caso bisogna tuttavia distinguere fra coloro sui quali la storia ha già dato un giudizio motivato, so­stenuto da obiettive considerazioni, e coloro la cui opera presenta caratteri di problematicità ancora oggetto di discussione. Per esempio, se guardiamo alla storia più lontana, non ci sarà difficile valutare l'o­perato di Augusto o del Re Sole; quanto alla storia più recente, se siamo chiamati ad esprimere la no­stra opinione sulla feroce dittatura di Hitler, non tro­veremo difficoltà a formulare un giudizio obiettivo, motivato dagli intenti della sua politica e dalla sua de­lirante ideologia. Se, invece, ci viene assegnato il compito di giudicare i comportamenti e l'opera di un personaggio come Fidel Castro, sul quale il dibat­tito è aperto e tuttora acceso, il lavoro diventa molto più complesso e necessita di una ricerca accurata di materiale informativo e di fonti documentarie.

In linea di massima un tema su di una personalità storica prevede alcuni punti fondamentali:

contesto socio-economico in cui si inserisce la sua azione;

contesto socio-familiare del personaggio in questione;

vicende importanti della sua vita che hanno in­fluenzato le sue scelte;

aspetti del carattere e della personalità (qua­I ità positive e negative);

influenza e peso che ha avuto sul suo Paese, sul mondo, sull'epoca in cui è vissuto;

ripercussioni del suo operato sulle vicende storiche successive;

valutazioni storiche sulla sua persona sia da par­te dei contemporanei che della critica successiva;

giudizio sul personaggio e sulla sua opera.

 

Questa tipologia di elaborato prevede che l'atten­zione sia concentrata prevalentemente sull'inci­denza che il personaggio ha avuto nella storia, mentre è bene evitare una trattazione strettamente biografica.

 

L'epoca storica

S'intende, per epoca storica un periodo ampio, nel quale si sono succedute molteplici vicende e hanno operato personaggi di grande rilevanza. Ad esempio, sono epoche storiche il Medioevo, il Rinascimento e cosi via.

Un compito centrato su di un'epoca storica pre­suppone una buona conoscenza dei fenomeni sto­rici che l’hanno caratterizzata e, possibilmente, il ri­ferimento a più fonti d'informazione (testi scolasti­ci, monografie, pubblicazioni specialistiche, video ecc.). Una trattazione di questo genere può fare ri­ferimento ai seguenti punti:

rapporti con il periodo precedente;

analisi dei settori che l’hanno caratterizzata: ideologico-filosofico, etico-religioso, economico, socio-politico, culturale, artistico;

personaggi che sì sono distinti per la loro azione nei diversi settori;

analisi accurata di quelle discipline odi quei fe­nomeni che hanno dato particolare lustro all'epoca (ad es. l'arte nel Rinascimento, la rivoluzione in­dustriale nel Settecento);

vicende storiche di particolare rilevanza (guer­re, scoperte1 rivoluzioni, fenomeni di massa ecc.);

eredità e ripercussioni sulla storia successiva;

bilancio e valutazione dell'importanza storica del periodo esaminato.

 

La vicenda storica

 La vicenda storica abbraccia un campo d'indagi­ne meno ampio del precedente, ma comporta una conoscenza non meno accurata delle sue di­verse componenti. Vale per il giudizio sulle vicende storiche quanto si è detto a proposito dei perso­naggi, ovvero: il giudizio sugli eventi della storia più lontana da noi, ormai consolidato da una lunga riflessione, è certamente più facile da formulare di quello su vicende molto recenti, a meno che que­ste non siano tali da aver già meritato una valutazio­ne definitiva. Ad esempio, un giudizio sul fenomeno del fascismo non può che essere fortemente criti­co e di condanna per le sue implicazioni, pur essendo l'evento relativamente recente.

I punti da prendere in considerazione per questa ti­pologia di compito sono i seguenti:

cause lontane e recenti all'origine della vi­cenda;

importanza nel contesto storico in cui si colloca;

implicazioni di carattere etico, sociale, politico, economico, culturale, artistico;

il suo sviluppo dalle origini alla conclusione;

raffronto con vicende analoghe (talvolta è ri­chiesto esplicitamente dalla traccia);

personaggi che si sono distinti per averla asse­condata o osteggiata;

ricadute sul popolo (o sui popoli) che l'ha vis­suta;

riflessi sui comportamenti politici, economici, culturali, scientifici, etici, artistici ecc. in altri con­testi e in altri Paesi;

valutazione della vicenda e delle sue riper­cussioni;

vantaggi e svantaggi che ne sono derivati.

 

Le fasi del lavoro

 Allo studente può essere offerta la scelta fra più tracce di argomento storico, oppure ne può esse-re proposta una soltanto (è il caso dell'Esame di Stato) in alternativa con altre tipologie e argomenti di genere diverso. E dunque opportuno che chi si orienta su questo compito valuti con grande obiet­tività le sue conoscenze in materia. Non è suffi­ciente, infatti, il possesso di una certa quantità di nozioni; al contrario1 è indispensabile che lo stu­dente sia in grado di approfondire, valutare, porre a confronto gli eventi, la cui conoscenza deve es­sere ben articolata, completa e profondamente as­similata.

 

L'analisi del titolo

 La cura che va posta nell'analisi del titolo è il primo, importante requisito per una trattazione chiara ed

esauriente. E dunque opportuno:

1.         riconoscere la tipologia della traccia;

2.         suddividere la traccia nelle sue componenti, individuando, anche attraverso le parole-chiave, quali siano le sue richieste;

3.         analizzare ogni richiesta per valutare se si posseggono conoscenze e strumenti per svilup­parne i contenuti.

 

Si esamini, ad esempio, il titolo che segue:

1929: recessione economica e trasformazione del modo di produzione capitalistico.

È evidente che il titolo, il quale, nella sua sinteticità, richiede la disamina di una vicenda storica, offre la possibilità di una trattazione molto ampia di un fe­nomeno, di cui vengono esplicitamente sottolineati alcuni aspetti fondamentali. È dunque possibile suddividere la traccia in tre componenti:

a.       1929: anno-chiave di una gravissima crisi eco­nomica che ha investito il mondo produttivo dell'in­tero pianeta.

b.       Recessione economica: ricaduta della crisi sui processi produttivi e sul tenore di vita di intere nazioni.

c.       Trasformazione del modo di produzione capitalistico: conseguenze sui processi e sulle meto­dologie di produzione determinati dal crollo eco­nomico.

Solo se la conoscenza dei fenomeni storici richiesti dalla traccia è chiara e se si ha la consapevolezza di essere in grado di vaI utame la portata, è possibi­le procedere nel lavoro.

 

La pianificazione

 Selezione delle conoscenze. Pianificare il lavo­ro comporta innanzi tutto un'opera di riordino del­le conoscenze. Quando, infatti, si ha la consape­volezza di possedere a fondo un argomento, capita che notizie, informazioni, particolari circostanze ecc., tendano ad ammucchiarsi confusamente. L'errore più frequente è quello di iniziare a scrivere sulla spinta delle idee senza che queste siano state preventivamente riordinate. E dunque indispensa­bile stabilire quali conoscenze siano utili per svol­gere la traccia e quale ordine d'importanza attribui­re ad esse. Le nozioni possedute non sono in asso­luto importanti o accessorie1 ma lo diventano in funzione dell'argomento oggetto della trattazione. A guidare nella selezione delle informazioni è l'ana­lisi del titolo, da cui, come si è visto, emergono le richieste della traccia. In pratica, chi si accinge a sviluppare un tema storico può procedere, se­guendo questo metodo:

1.         sintetizzare con brevi frasi le informazioni in suo possesso;

2.         stabilirne l'ordine d'Importanza attribuendo a ciascuna di esse un numero progressivo;

3.         selezionare le informazioni funzionali allo svol­gimento, eliminando quelle superflue o ridondanti.

La tecnica espositiva. Esaurito questo lavoro pre­liminare, che si rivelerà molto utile pur richiedendo un tempo piuttosto breve, sta allo scrivente sce­gliere la tecnica espositiva che intende usare. Si è già parlato di possibilità di seguire un ordine espositivo prevalentemente cronologico o logi­Co: è questo il momento di fare la scelta, che di­pende da più fattori: l'impostazione e il tenore della traccia, lo stile personale dello scrivente, il suo mo­do di affrontare i problemi. Ciò che conta, tuttavia, visto che nella storia il rapporto di causa-effetto è sempre all'origine di ogni evento, è rispettare la priorità delle vicende storiche in relazione ad altre, evidenziandone l'importanza e individuando il rap­porto che le lega. Ad esempio, un'affermazione del tipo: L 'Inghilterra e la Francia dichiararono guerra alla Germania. Intanto Hitler aveva invaso il territorio polacco, è sostanzialmente posta in for­ma scorretta perché alla sequenza cronologica non fa riscontro la logica causale. Meglio dire: Poi­ché Hitler aveva invaso il territorio polacco, Inghil­terra e Francia dichiararono guerra alla Germania. Tenuto dunque conto che, in ogni caso, lo sviluppo degli eventi deve essere valutato alla luce dei mo­tivi che lo hanno determinato, ogni studente è libe­ro di scegliere la tecnica espositiva che ritiene più idonea.

 

La scaletta

 La stesura di una scaletta costituisce l'ultima fase di programmazione, che precede la redazione del testo. Favorita dalla selezione delle informazioni e dalla scelta della tecnica espositiva, la cosiddetta scaletta è un supporto utilissimo allo sviluppo degli argomenti; ha, inoltre, il pregio non indifferente di evitare ripetizioni, in quanto, esaurito un punto, consente di affrontare il successivo secondo un procedimento che facilita in ampia misura il lavoro. Lo studente può scegliere di compilare scalette lunghe e dettagliate, che comportano un certo impiego di tempo, oppure scalette più sintetiche, costituite, per così dire, dai titoli dei paragrafi in cui intende dividere il suo testo. Si tratta di titoli brevi, ma molto significativi e tali da contenere tutte le informazioni essenziali.

Proviamo a stilare una possibile scaletta di quest'ultimo tipo, analizzando la traccia che segue:

  Stato, vita politica e società nell'età giolittiana.

 Scaletta:

-           Programma politico di Giolitti.

-           Rapporti fra Giolitti e le forze politiche italiane.

-           Conseguenze della linea politica giolittiana sul ruolo del governo.

-           Riforme nei campi amministrativo, lavorativo e sociale.

-           Conseguenze della politica giolittiana sullo svi­luppo industriale e sul settore economico.

 

La stesura

 La stesura consiste nello sviluppo di ogni argo­mento previsto dalla scaletta e costituisce la fase conclusiva e più importante del lavoro, ovvero la realizzazione concreta di quanto è stato pianificato. La stesura di un compito storico non è particolar­mente complessa e consiste di alcuni momenti fondamentali:

1.     breve introduzione;

2.     trattazione ampia e articolata di ogni punto;

3.     conclusione.

La trattazione, ovvero il corpo centrale, o, più spes­so, la conclusione possono prevedere interventi di carattere argomentativo.

La stesura di un testo storico comporta, inoltre, l'u­so di un linguaggio adeguato, in un certo senso tecnico, che prevede l'uso di una terminologia specifica. E buona norma evitare l'impiego di un lessico generico, tenuto anche conto che alcuni termini assumono un particolare significato se usa-ti in un contesto storico. Ad esempio, l'espressione rivoluzione dei consumi è ben lontana dal sottin­tendere un movimento popolare violento, mentre significa semplicemente un rapido mutamento dei consumi.

Infine, il registro linguistico è di tipo formale: è bene, infatti, evitare battute, modi di dire, espres­sioni familiari o, peggio, gergali, del tutto fuori luo­go in una trattazione di questo tipo, attenendosi piuttosto ad un registro modellato sui testi storici comunemente in uso. L'esempio qui di seguito proposto è preceduto da due tipi di scaletta, uno più sintetico, l'altro più dettagliato. È da rilevare che in esso parti narrative, espositive e argomentative si intersecano e si completano vicendevolmen­te nell'ambito di una trattazione unitaria.

 

La revisione

 La revisione, che consiste nella rilettura e nella correzione della minuta, riguarda i settori del con­tenuto e della forma.

Quanto al contenuto si devono controllare:

-  la rispondenza alle consegne della traccia;

-  la completezza della trattazione;

- la qualità della stesura, che deve essere sinteti­ca, ma completa, essenziale e priva di  ripetizioni e di ridondanze;

- il procedimento logico, ovvero la coerenza delle affermazioni, la validità dei nessi logici, l'unità del testo, che deve essere coeso e quindi privo di stacchi concettuali troppo netti. In qualche caso può essere utile interporre frasi di raccordo;

- la correttezza dei dati e delle informazioni, che in un elaborato storico richiedono precisione assoluta.

Quanto alla forma, si devono controllare:

- la qualità del lessico e la sua specificità, partico­larmente curata in un testo storico;

- il registro linguistico;

- lo stile, che deve risultare scorrevole, lucido e ri­spondere a criteri di sinteticità;

- la fruibilità, che si ottiene grazie ad un perioda­re agile e incisivo, tale da rendere attraente la lettura.

 

(Il presente testo è tratto da S. Nicola – G. Castellano, Dossier prima prova, Torino, 2001, Petrini)