La
realizzazione di forme testuali quali il "saggio breve" e
l'"articolo di giornale", previste dal Decreto ministeriale relativo
alle modalità di svolgimento della prima prova scritta per il nuovo esame di
Stato (tipologia B), assume necessariamente, nel primo anno di applicazione
della legge di riforma, caratteri semplificati rispetto alle molte
possibili impostazioni che potrebbero emergere da una ampia analisi strutturale
e storica dei due generi.
La
impostazione che può essere ipotizzata come praticabile nella prova d'esame e
quale risulta anche dalle esercitazioni didattiche già realizzate per tali
generi in alcuni Istituti scolastici del territorio nazionale, rappresenta un
tipo medio e convenzionale. Ciò non esclude che il singolo studente possa
raggiungere forme più spiccate o complesse o comunque originali, valutabili
positivamente, purché il suo elaborato soddisfi gli altri criteri di
accettabilità (pertinenza del contenuto, consapevolezza della forma testuale
realizzata, rispondenza del registro linguistico alla funzione del testo), oltre
a quello generale della correttezza formale della lingua.
E' in ogni caso necessario aver presente che nella produzione scolastica di testi di "saggio breve" e di "articolo di giornale" si procede comunque per via di simulazioni.
Gli
aspetti comuni a entrambe le forme testuali, che consentono di differenziarle
dal semplice componimento su tema dato, sono i seguenti:
a)
il fatto che sia il "saggio breve", sia l'"articolo di
giornale", a causa della loro comunicazione effettiva, hanno una
collocazione e una destinazione editoriale precise: il "saggio
breve" in una tipica rivista di cultura (specialistica o no),
l'"articolo di giornale" in un giornale o periodico ad alta frequenza
e tiratura, che mira alla informazione del grande pubblico e alla
"divulgazione" di temi, talvolta anche specialistici. Lo studente deve
essere consapevole di questo aspetto intrinseco alle due forme testuali e di
conseguenza dovrà dichiarare nell'elaborato la sua scelta redazionale e la
destinazione del suo testo;
b)
l'argomento da sviluppare è generalmente riferito a fatti, eventi o
fenomeni determinati e contiene in sé, sia pure in misura minima, una
impostazione problematica. Essa è comunque sempre accompagnata da un corredo
di ulteriori indicazioni, necessarie perché sia possibile trattare
l'argomento in una delle due forme testuali previste;
c) nella pratica reale delle due forme testuali in questione è essenziale, com'è noto, l'indicazione di una misura (massima e talora anche minima) da rispettare. Sebbene questo vincolo sia raramente considerato, fino ad ora, nella pratica scrittoria della nostra scuola, è tuttavia opportuno definire almeno un limite massimo: non più di 5 colonne di foglio protocollo per il "saggio breve" e non più di 4 colonne per "l'articolo di giornale".
Per
la redazione del "saggio breve" è essenziale la disponibilità, per
lo studente, di un ulteriore apporto di dati e di spunti, sulla base dei
quali egli possa costruire una trattazione concretamente argomentata e anche
dialetticamente condotta. Nella impossibilità di fornire e far utilizzare, in
sede d'esame, un vero "dossier" di documentazione, è comunque
indispensabile fornire, secondo i casi, dati statistici, citazioni strettamente
pertinenti, brani di documenti (talora anche figurativi), testimonianze,
suggerimenti di rinvio a questioni connesse all'argomento proposto o a
prospettive alternative. Tale corredo documentario, accompagnato da breve
citazione delle fonti, ha lo scopo di attivare le attitudini critiche e le
conoscenze pregresse possedute dallo studente.
Per effetto della sua impostazione critica e argomentata, il testo di un
"saggio breve" può anche assumere una struttura chiaramente
articolata mediante una eventuale paragrafazione e un corredo di brevi
note.
Anche
il registro linguistico, pur risentendo delle scelte peculiari
dell'autore, deve connotarsi per il carattere argomentativo e oggettivo della
trattazione e includere utilmente anche termini tecnici, purché appropriati ed
eventualmente spiegati.
Elemento essenziale di una trattazione saggistica è anche la presenza di un titolo che, com'è noto, da una parte riassume il contenuto della esposizione, dall'altra ne indica una chiave di lettura.
Per
lo sviluppo dell'argomento nella forma di "articolo di giornale",
risultano essenziali, oltre alla utilizzazione degli stessi dati e spunti
forniti per la redazione del saggio breve, i seguenti accorgimenti:
- lo studente dovrà dichiarare il tipo di "giornale" (o
tutt'al più settimanale) sul quale ipotizza la pubblicazione: "quotidiano
di informazione" di carattere nazionale o regionale, giornale
specializzato, settimanale ad alta tiratura, pubblicazioni periodiche di
associazioni, e non necessariamente con il nome di una testata realmente
esistente;
-
lo studente dovrà anche indicare il settore specifico in cui immagina di
collocare il suo articolo: in prima pagina, in pagine di cronaca estera o di
cronaca nazionale, dedicate a fatti di politica, di costume, di economia, o
nelle sezioni speciali dedicate alla scienza e alla cultura, agli spettacoli,
allo sport, alla cronaca cittadina;
-
anche per questo tipo di testo vigono criteri che regolano l'assetto della forma
compositiva, sia nella struttura complessiva (abbastanza lineare ed
eventualmente suddivisa da titolazioni intermedie e da battute di intervista),
sia nel registro linguistico. Questo ultimo dovrà risultare il più
possibile coerente con il tipo di destinazione e con le caratteristiche della
specifica sede giornalistica in cui il testo è collocato;
-
nel caso dell'articolo di giornale (o di periodico) assume maggior rilievo la
funzione del titolo: sia per la possibile sua articolazione in più
parti, eventualmente caratterizzate anche tipograficamente, sia per la ben nota
funzione di forte effetto di orientamento del lettore.
La
produzione di un testo giornalistico comporta un ulteriore accorgimento. Poiché
l'argomento può ben essere, in sé, non collegato in via diretta e immediata
all'attualità, e poiché, d'altra parte, la sua trattazione in forma di
articolo giornalistico si giustifica solo sulla base di una sua "attualità",
è necessario trovare in tali casi un riferimento (immaginario o abbastanza
realistico) a circostanze vicine nel tempo (una ricorrenza, una scoperta, una
mostra e simili) che rendano verisimile la trattazione giornalistica di
quell'argomento per rivolgersi a un pubblico di lettori contemporanei.
(Dal sito del Ministero P.I.)
per
ulteriori informazioni: www.istruzione.it/argomenti/esamedistato/home.html